Basta guardare una foto, un video, un’ immagine dei campi di concentramento per pensare a cosa l’uomo sia in grado di fare, a dove la mente umana possa arrivare. La brutalità, l’orrore, l’inumanità che regnava nelle menti degli ideatori e di tutti quelli che hanno attivamente partecipato alla Shoah così come anche in quelli che hanno scelto un assordante silenzio, restano per noi qualcosa di ineffabile poiché non ne abbiamo una memoria diretta ed allora è bene visitare i luoghi della memoria.
La scorsa estate ho scelto di visitare Oswiecim (ribattezzata Auschwitz dagli invasori tedeschi) per vedere, vivere, sentire, respirare il luogo simbolo dell’olocausto. Ricordo bene e mai dimenticherò quella giornata di nebbia e pioggia che sembrava quasi rievocare l’orrore del passato. La mente, il cuore, l’anima spesso porta a non pensare, dopo quel giorno continuo a vivere liberamente ma intimamente non riesco a dimenticare quanto ho visto, immaginando cosa sia stato vivere quell’atrocità. Non riesco a concepire come si possa privare una persona della propria libertà, dei propri valori, dei propri sentimenti… è mai possibile “strappare” la felicità di vivere ad un altro essere umano? è mai possibile privare un essere umano della propria identità, marchiandolo come fosse una bestia?
Purtroppo oggi molti tesi revisioniste e negazioniste si stanno diffondendo, c’è chi come il leader iraniano Ahmadinejad parla di “enorme messa in scena”, c’è un popolo come quello tedesco che preferisce dimenticare l’aberrante sterminio eliminando questa pagina anche dall’insegnamento scolastico (1 su 5 non sa cosa sia Auschwitz) ma tutti noi abbiamo il dovere civico, morale e sociale di non dimenticare , dobbiamo meditare sull’accaduto, affinché l’orrore del passato non sia sepolto o relegato solo nei libri di scuola.
La giornata della Memoria non serve solo a commemorare le vittime morte nei campi di concentramento, ma è un monito, un avvertimento, un riferimento. Noi giovani siamo il futuro, dobbiamo ricordare e vigilare così che tutto ciò che è successo non accada più.