A volte si denuncia la mancanza di intraprendenza e competenza dei giovani, altre volte si parla di bamboccioni che non vogliono abbandonare gli agi della casa paterna, ma in realtà cosa non permette a noi giovani di programmare una vita indipendente? Cosa ci impedisce di diventar genitori e non essere più figli?
La risposta è una sola: per la prima volta nella storia del nostro Paese la nostra generazione vive in una situazione di inferiorità, economica e sociale, rispetto a quella dei nostri genitori.
Se guardiamo gli ultimi dati ISTAT notiamo come il 29% di giovani siano disoccupati e che il 47% di laureati e diplomati risultano sotto inquadrati. Allora mi viene da chiedere: quale futuro possiamo garantirci senza un lavoro o con un impiego non confacente alla nostra preparazione?
La mia generazione, fatta di laureati e “masterizzati”, è quella dei 1000 euro al mese, guadagnati, quando si è fortunati, con contratti a progetto, lavori a tempo determinato o interinali… Come possiamo pensare di acquistare od anche affittare un’abitazione? Per accedere ad un mutuo ci vengono chiesti buste paga, garanzie, ecc e così ogni nostra richiesta di finanziamento viene, puntualmente ed inevitabilmente, bocciata. Perché non vengono attuate politiche serie in questo senso? Perché la nostra classe dirigente preferisce occuparsi di bunga bunga, intercettazioni, inchieste giudiziarie, “federalismo municipale”, anziché preoccuparsi concretamente di queste problematiche?
A noi non interessano lodi, condoni, tasse di soggiorno o di scopo, ma interessano politiche serie che possano garantirci un futuro. Una tassazione agevolata per l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, per la locazione e l’accesso al mutuo di giovani coppie, la possibilità di riscattare gli anni di studio senza dover spendere un patrimonio, credito agevolato per il sostegno delle attività innovative con priorità per le giovani donne, estensione dell’esperienza dei prestiti d’onore, un fondo per il credito ai giovani lavoratori per finanziare il trasferimento generazionale delle attività delle piccole imprese, dell’artigianato e della cooperazione sarebbero alcuni provvedimenti interessanti.
Con forza, decisione, fermezza, chiediamo ai nostri politici di tornare a governare, ridando credibilità e vitalità al nostro Paese: un Paese che non garantisce opportunità e prospettive ai proprio giovani è un Paese che è destinato alla decadenza, se parlassi di decrescita sarei fin troppo ottimista…