Nelle scorse settimane le dichiarazioni del Premier Monti sulla monotonia del posto fisso hanno provocato sdegno, indignazione, sconcerto in tantissimi giovani. Forse si è trattata solo di una dichiarazione infelice ma gli ultimi dati, indicanti che il 31% di essi è disoccupato o precario, confermano come il posto fisso rimanga un miraggio.
Tuttavia un’analisi attenta, ed allargata anche alla casta politica, ci fa capire come il posto fisso in realtà esista ancora. Purtroppo però spetta oggi proprio a quei politici che sostengono il governo Monti, una casta che vive di politica da sempre, che non ha mai lavorato, che non ha mai prodotto niente per la società.
Forse il tecnico Monti, troppo attento a stangare il popolo sovrano, non si è accorto che Casini è in Parlamento da quasi 29 anni, la Turco e la Finocchiaro da oltre 24, Massimo D’Alema da 22, mentre Umberto Bossi, Maurizio Sacconi e Bonino da oltre 20 ?
Certo lo scranno parlamentare è frutto di successo in elezioni democratiche ma, considerata la legge elettorale vigente, gli eletti stanno occupando sine die il loro posto di lavoro, proprio come fosse un posto fisso. I parlamentari insistono sulla necessità di fare sacrifici per salvare i conti pubblici, invitano al rigore e alla moderazione, ma poi loro passano decenni in Parlamento con una produttività legislativa pressoché ineffabile e senza avere un’altra occupazione reale.
Purtroppo questo Governo tecnico, appoggiato da un’ampia maggioranza parlamentare, sta operando drastiche riforme economiche che, realizzando una propria macelleria sociale, preservano un sistema malato in cui il posto fisso spetta a chi non dovrebbero averlo occupando una poltrona, e lo nega a chi ne avrebbe per diritto e per bisogno.
Certo lo scranno parlamentare è frutto di successo in elezioni democratiche ma, considerata la legge elettorale vigente, gli eletti stanno occupando sine die il loro posto di lavoro, proprio come fosse un posto fisso. I parlamentari insistono sulla necessità di fare sacrifici per salvare i conti pubblici, invitano al rigore e alla moderazione, ma poi loro passano decenni in Parlamento con una produttività legislativa pressoché ineffabile e senza avere un’altra occupazione reale.
Purtroppo questo Governo tecnico, appoggiato da un’ampia maggioranza parlamentare, sta operando drastiche riforme economiche che, realizzando una propria macelleria sociale, preservano un sistema malato in cui il posto fisso spetta a chi non dovrebbero averlo occupando una poltrona, e lo nega a chi ne avrebbe per diritto e per bisogno.
(Si ringrazia per il grafico Alessandro Raffa di nocensura.com)