Quando decisi di candidarmi alla Summer School speravo di poter vivere un confronto aperto con altri giovani nel tentativo di comprendere come leggere la complessità in cui siamo immersi.
La crisi politico-economica del nostro Paese fa pensare sempre più che una rigenerazione culturale e meritocratica sia oramai improcrastinabile ma, troppo spesso, questa valutazione resta una pura elucubrazione teorica e poco si fa per concretizzare questo cambio di rotta.
La Summer School RENA invece incardina ontologicamente il cambiamento che il nostro Paese deve attuare. Attraverso uno scambio continuo noi giovani di diversa provenienza e formazione, abbiamo provato ad analizzare la complessità contemporanea cercando di capire quali strumenti e quali metodologie possiamo utilizzare per diventare noi stessi padroni e guide di una rigenerazione che trasformi il nostro in un Paese a regola d’ARTE: aperto, responsabile, trasparente ed equilibrato.
Lo scambio intellettuale ci ha dato la consapevolezza di come la nostra sia una generazione in cammino,una generazione che vivendo attivamente il cambiamento può attuare un modello di open democracy che, fondato su una partecipazione responsabile, estesa e trasparente, limiti la burocratizzazione e l’ingessamento dei processi di decision making.
Per “ordinare” la complessità contemporanea occorre un sapere trasversale che solo la costituzione di una rete può garantire, una rete che condivida la necessità di innovare e ammodernare il nostro Paese partendo da una partecipazione di cittadini responsabilmente attivi.
Ogni processo decisionale non dovrebbe essere preconfezionato a tutela dei govervanti, conseguentemente le politiche pubbliche dovrebbero essere ideate sulla base di evidenze fattuali, e non di “intuizioni”particolaristiche. Solo mediante una reale elaborazione intellettuale ci può essere quel surplus di crescita che renderebbe la governance integrata nella realtà e non più calata dall’alto.
Personalmente ho apprezzato il rapporto “paritario” docente – discente, ma ancor di più ho apprezzato lo scambio continuo con i miei colleghi. Ogni momento della Summer dalla colazione, alle lezioni, alle pause pranzo, alle cene, al dopo cena sono state delle straordinarie occasioni di crescita.
Sicuramente nei prossimi giorni mi mancheranno l’entusiasmo, la curiosità e l’impertinenza di questo gruppo ma rimarrà forte la convinzione di essere entrato in una rete che può e deve assumersi la responsabilità di diventare il vettore di cambiamento del nostro Paese.
Solo l’apertura mentale e la duttilità analitica che caratterizzano il mondo RENA possono risvegliare l’Italia dal Medioevo in cui è entrata.
Se una rigenerazione è ancora possibile, RENA ne sarà la protagonista.