La seconda sezione del TAR del Lazio non ha accolto la richiesta di sospensiva dell’efficacia del provvedimento del Ministero dell’Ambiente del 9 luglio 2013 con il quale veniva negata l’autorizzazione a perforare a largo della costa abruzzese ed ha fissato l’udienza di discussione del merito il prossimo 9 gennaio.
Ma questo non è, come potrebbe apparire in un primo momento, un punto a sfavore per la multinazionale che in questo modo guadagna tempo e tra meno di 3 mesi conoscerà la decisione definitiva.
Lo scorso luglio in seguito ad un fiume di polemiche e rivelazioni il Ministero aveva chiesto di avviare la procedura Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) prima del rilascio del decreto di Via (Valutazione d’Impatto Ambientale). Una decisione contro cui Medoilgas Italia ha proposto ricorso al Tar Lazio perché «contraddice la decisione precedentemente assunta» dal Ministero il 24 ottobre 2012 «senza che sia intervenuto alcun elemento nuovo – di carattere progettuale, normativo o riguardante il contesto ambientale – a giustificare tale decisione». Al ricorso della multinazionale si è associata anche Confindustria Abruzzo.
Il prossimo 9 Gennaio sarà discusso sia il ricorso di Medoilgas sia i contro ricorsi dei Comuni di Fossacesia, San Vito Chietino e Torino di Sangro che chiedono di rivedere l’intero impianto della procedura gravata, secondo le amministrazioni pubbliche, da gravi illegittimità.
Quattro giorni fa, intanto, il Ministero dello Sviluppo Economico non è comparso all’udienza mentre il Ministero dell’Ambiente ha sposato la tesi dei Comuni sulla necessità dell’Aia e la valutazione di impatto ambientale.