L’eccezionale nevicata che ha colpito tutta la nostra Penisola sta mettendo a dura prova l’intero Sistema Paese. Se in passato era stato possibile concentrare i soccorsi in zone localmente circoscritte, in questo caso gran parte del nostro territorio nazionale è stato colpito, così le azioni da intraprendere sono plurime e contemporanee tanto che possiamo parlare di una vera e propria emergenza nazionale.
Purtroppo, come sempre, i mass media hanno dato rilievo centrale alla situazione della nostra Capitale. Certamente Roma è la città simbolo del nostro Paese ma la “crisi romana” fa davvero ridere rispetto alla situazione di altre realtà.
Nell’entroterra abruzzese ad esempio, oltre alla copiosa nevicata (oltre 2 m di neve) dobbiamo segnalare come molti piccoli centri siano rimasti isolati e senza elettricità. Emblematico il caso emblematico di San Valentino in Abruzzo Citeriore, dove a causa della caduta di un traliccio Enel gli abitanti sono rimasti senza corrente elettrica per circa 60 ore.
Il caso di San Valentino non è certamente unico e quindi mi viene da chiedere: Ha senso dare così tanto spazio alla Capitale e non spostare le luci sulle piccole realtà? Nelle piccole comunità, nei piccoli centri si vive ancora un clima di solidarietà fraterna che ci rende migliori rispetto ai grandi centri, viviamo come se fossimo una grande.
E poi l’emergenza romana ci ha purtroppo dato una delle pagine più tristi e, a mio avviso degli ultimi anni della “politica” nazionale. Il vergognoso oltre che inopportuno scontro tra il Sindaco Alemanno e il capo della Protezione Civile Gabrielli ha rappresentato il classico scaricabarile all’italiana, purtroppo siamo sempre il Paese delle polemiche, il Paese in cui nessuno riconosce i propri errori e dove ci si libera delle proprie responsabilità attaccando qualcun altro.
L’AGI così riporta la polemica:
“Dobbiamo parlarci molto francamente: oggi in Italia non esiste piu’ una Protezione civile da quando e’ stata smantellata la struttura di Bertolaso; oggi alla Protezione civile sono dei passacarte che si limitano a diffondere le notizie e ad affidare ai comuni e ai vari enti locali il compito di intervenire”. Ai microfoni di SkyTg24, il sindaco di Roma getta nuova benzina sul fuoco della polemica con Franco Gabrielli. Il capo della Protezione civile ha replicato a In mezz’ora su RaiTre: “Non temo un’inchiesta, sono preoccupato solo che questa polemica in qualche modo possa indebolire ulteriormente un sistema di cui il paese ha grande bisogno”.
E il fraintendimento sui dati delle precipitazioni? “Il fraintendimento, se così vogliamo chiamarlo – si difende Alemanno – non e’ solo nei miei confronti, e’ stato nei confronti di tutti: il prefetto di Roma giovedì di fronte a queste comunicazioni della Protezione civile non ha chiuso gli uffici pubblici, anche lui non ha capito; l’Anas non ha fatto un intervento specifico nel GRA, di loro competenza, perché evidentemente anche loro hanno frainteso; lo stesso ministro dell’Interno e’ intervenuto pubblicamente a livello nazionale soltanto ieri e quindi forse anche il ministro ha frainteso la Protezione civile”.
Preferisco non pronunciarmi su di essa, lascio ai “politici” l’infausto compito di farlo. La Protezione Civile dovrebbe continuare ad essere, come in passato, una grande struttura che raccorda e coordina tutti gli interventi di prevenzione, assistenza e soccorso per i grandi eventi. Le polemiche non servono a risolvere le emergenze, anzi distolgono l’attenzione dai problemi reali: le chiacchiere alimentano le divisioni e di certo non aiutano.
Pensiamo all’Italia, pensiamo ai centri minori come San Valentino e non ai Palazzi Romani!!!